16 dicembre 2006

AMADEUS (film-USA 1984)

Un giovane prete entra in un manicomio, in una stanzetta isolata c’è un malato che vuole parlare con lui. È Salieri, un vecchio compositore, ma ancora abbastanza lucido per suonare il clavicembalo e ricordare in ogni minimo dettaglio la sua storia:


“Lui era il mio idolo, Mozart,
non riesco a trovare un momento nella mia vita
in cui io ignorassi il suo nome.
Io mi perdevo in giochi infantili quando lui
suonava già per re e imperatori,
e persino per il Papa a Roma!
Lo ammetto, ero geloso quando sentivo le storie che raccontavano di lui.
Ma non della sua fama di bambino prodigio, no!
Di suo padre! Che gli aveva insegnato tutte quelle cose!
Mio padre…a lui non importava niente della musica!
Quando io gli dissi quanto avrei voluto poter essere come Mozart, mi rispose
“Perché? Per fare la scimmia ammaestrata?! Vorresti che ti trascinassi per l’Europa a dare spettacolo come un fenomeno da baraccone?”.
Oh, se avessi saputo spiegargli cosa significava la musica per me!
Mentre mio padre chiedeva modestamente a Dio di proteggere i suoi commerci,
io in segreto gli rivolgevo la preghiera più ambiziosa che un bambino possa concepire:
“Signore, fa di me un grande compositore,
permettimi di celebrare la tua gloria con la musica,
e rendi celebre anche me, rendimi famoso in tutto il mondo buon Dio.
Rendimi immortale.
E quando sarò morto fa che la gente continui a ricordarmi con amore per ciò che
avrò scritto.
In cambio io…io ti offrirò la mia castità, la mia operosità, la
più profonda umiltà di ogni ora della mia vita! Amen.”
E sa cosa accadde? Un
miracolo!”

Il piccolo Salieri vide nella morte accidentale del padre un segno di Dio, arrivò per lui la libertà di dedicarsi solo alla musica e presto diventò molto popolare a Vienna fino sedere ogni sera accanto all’Imperatore Giuseppe come suo istruttore e compositore di corte.
Il massimo a cui potesse aspirare un musicista dell'epoca!



“E poi venne lui, si recò a Vienna per suonare della sua musica nella residenza del suo padrone il principe arcivescovo di Salisburgo.
Io andai lì impaziente di trovarmelo di fonte,
quella volta cambiò la mia vita,
mentre camminavo per quelle sale, escogitai un giochino in cui cimentarmi...
quell’uomo aveva scritto il suo primo concerto
all’età di 4 anni, la sua prima sinfonia a 7, un opera completa a 12,
quale traccia poteva lasciare un talento simile sul suo volto? Quale fra tutti
quell’individui poteva essere?"

Salieri si ritrovò per caso ad assistere alla dichiarazione più sboccata che avesse mai sentito, e con sommo stupore scoprì che quello fra la braccia di una volgare cortigiana era proprio Mozart.


“Questo era Mozart!! Questa ridacchiante ed oscena creatura che avevo sorpreso a rotolarsi sul pavimemto!”

Donnaiolo, eccentrico, volgare, vanitoso, e dotato di una delle risate più irritanti che si sia mai sentita in circolazione! Ma un vero ed indiscutibile genio della musica, nei suoi pentagrammi Salieri leggeva la bellezza di Dio, quella che lui avrebbe voluto saper scrivere!

Mozart rompe i rapporti con il suo padrone che l’aveva sempre trattato come un umile servo e niente di più. Si reca quindi a Vienna, considerata a quei tempi la capitale della musica, e qui viene scelto dall’Imperatore Giuseppe in persona per comporre la prima opera in tedesco, fino ad allora solo l’italiano era stata la lingua degna di questo ruolo.
Si apre la strada del successo per il giovane Mozart.

Salieri messo in secondo piano da tanto genio dichiara guerra a Mozart e a Dio che gli ha dato l’ossessivo amore per la musica ma non abbastanza talento:


“D’ora in poi noi saremo nemici, tu e io, perché tu hai scelto come tuo
strumento un vanaglorioso, libidinoso, sconcio, infantile ragazzo! E a me hai
dato solo la capacità di riconoscere la tua incarnazione! Perché tu sei
ingiusto! Sleale! Crudele! Io ti bloccherò! Lo giuro! Io ostacolerò e danneggerò
la tua creatura terrena! E per quanto starà in me io rovinerò la tua
incarnazione!”
Salieri, da tempo membro della corte dell’imperatore, saprà essere infido e scaltro, riuscirà a cambiare le sorti di Mozart senza che egli possa minimamente sospettare di lui.
Fino ad ucciderlo.



Secondo la biografia ufficiale di Mozart, egli morì giovanissimo a 35 anni a causa di una violenta e misteriosa febbre.
L’ipotesi che la rivalità fra Salieri e Mozart fosse accesa a tal punto, ha sempre affascinato la letteratura, ed ha spinto gli storici ad indagare a riguardo.
Ma non sono mai state trovate prove certe di un sospetto avvelenamento.
Le ricerche forse potevano essere più semplici se fosse stato possibile esaminare i resti di Mozart, ma pare che il genio mondiale ed inarrivabile della musica sia stato miseramente avvolto in un sacco e buttato in una fossa comune.

Infatti la gloria accanto all’imperatore non durò a lungo, e Mozart finì per vivere nella miseria più totale, ma senza smettere mai di comporre anche se per piccoli teatri per la plebe.
Si dice che morì mentre tentava di concludere il Requiem che gli fu affidato da un misterioso individuo.
Chi fu quest’uomo resta ignoto. Che sia stato Salieri?
Di certo questa commissione mise in crisi Mozart che in quelle note sentiva l’avvicinarsi della sua ora.

Fra pura (ma piuttosto credibile) ipotesi e fedele biografia, il film di Milo Forman si aggiudicò otto premi Oscar nel 1985: Miglior film, Miglior regista, Miglior attore protagonista (F. Murray Abraham), Miglior sceneggiatura, Migliori costumi, Miglior sonoro, Miglior trucco, Migliori scenografie.
Ed io sono pienamente d'accordo con tutte queste definizioni di "Miglior".

Questo oscuro ed invidioso Salieri interpretato da F. Murray Abraham, aiuta a romanzare il racconto affiancando all’artista il più perfido dei nemici.
E quell’aria da rockstar indisciplinata e maledetta che Tom Hulce ben interpreta, rende incredibilmente affascinante la figura di Mozart.
Ottima la sceneggiatura e la regia che inseriscono opere ed annedoti senza pesare sulla storia o darle un aspetto falsato e costruito.
Che la musica classica vi piaccia o no non ha nessuna importanza, è un film da non perdere.

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