03 dicembre 2006

Che tempo che fa: Il potere di Adriano Celentano


Da Celentano non so perché ma si ostinano a ricercare l’imprevedibilità, ed ecco che nonostante gli annunci di una sua partecipazione al programma e le numerose prove fatte in settimana, fingono: verrà o non verrà?
Ma si che verrà! Portandosi dietro il clan! Ma visti tanti giovani scatenati fra il pubblico del programma di Fazio.
Ho avuto la certezza che fosse davvero lui e non un sosia quando l’ho visto cantare in playback!
Però che figo!!!
Entra in scena anche una sensualissima Luciana Littizzetto, sostituendo Claudia Mori in quelle due strofe di "Prisencolinensinainciusol”.

Poi la musica cala ed arriva un “quasi celentanizzato” Fabio Fazio…stivaletti, niente cravatta..non è da lui!
Ed anche la scenografia ha subito delle modifiche, al posto della solita poltroncina bianca, tavolino e sedie di legno, come in Rockpolitik.
Adriano chiede subito dell’acqua, come da copione.
Parte uno strampalato dialogo, Adriano dice e smentisce, conferma e nega, riempie mezzora senza far capire nulla come solo lui sa fare.
La tv conferisce troppo potere, il potere spaventa perchè incattivisce, ma allo stesso tempo piace: Celentano torna in tv solo se ha carta bianca.
Solo un uomo non è stato logorato dal potere: Morandi!
Celentano sostiene che è talmente buono che neanche se si impegna riesce ad essere cattivo.

Sulla satira nei confronti della Chiesa, ricorda che da sempre sono esistite barzellette persino su Gesù, e che dimostrare un po’ d’umorismo sarebbe un buon esempio di libertà da dare agli integralisti di tutte le altre religioni.
Non permise a Crozza di imitare il Papa nella sua trasmissione non perché era contario, ma perché il suo programma dava già fin troppo fastidio, era una bomba, aggiungere altro esplosivo sarebbe stato eccessivo.

Canta un'altra canzone, la bellissima “L’Emozione non ha Voce”.
Questa volta non in playback!! Infatti dimentica il secondo verso.

Io non so parlar d'amore
l'emozione non ha voce
E mi manca un po' il respiro
se ci sei c'è troppa luce
La mia anima si spande
come musica d'estate
poi la voglia sai mi prende
e mi accende con i baci tuoi

Io con te sarò sincero
resterò quel che sono
disonesto mai lo giuro
ma se tradisci non perdono

Ti sarò per sempre amico
pur geloso come sai
io lo so mi contraddico
ma preziosa sei tu per me

Tra le mie braccia dormirai
serena..mente
ed è importante questo sai
per sentirci pienamente noi

Un'altra vita mi darai
che io non conosco
la mia compagna tu sarai
fino a quando so che lo vorrai

Due caratteri diversi
prendon fuoco facilmente
ma divisi siamo persi
ci sentiamo quasi niente
Siamo due legati dentro
da un amore che ci dà
la profonda convinzione
che nessuno ci dividerà
Tra le mie braccia dormirai
serenamente
ed è importante questo sai
per sentirci pienamente noi

Un'altra vita mi darai
che io non conosco
la mia compagna tu sarai
fino a quando lo vorrai

poi vivremo come sai
solo di sincerità
di amore e di fiducia
poi sarà quel che sarà

Tra le mie braccia dormirai
serenamente
ed è importante questo sai
per sentirci pienamente noi
pienamente noi


Ritorna la classica poltrona bianca, ma l’irruzione della spudorata Luciana blocca il corso di una normale intervista, quella peperina afferma che la vicinanza di Celentano fa fare la ola alle sue ovaie!
Il fascino non manca a quest’uomo, che fu definito un cretino di talento, ed ora è un mito vivente.
Come si muove fa notizia, e gli ascolti salgono.

Conclude con un classico del suo repertorio, “Storia d’Amore”:

Tu non sai
cosa ho fatto quel giorno
quando io la incontrai
in spiaggia ho fatto il pagliaccio
per mettermi in mostra agli occhi di lei
che scherzava con tutti i ragazzi
all'infuori di me.
Perché, perché, perché, perché,
io le piacevo.
Lei mi amava, mi odiava,
mi amava, mi odiava,
era contro di me,
io non ero ancora il suo ragazzo
e già soffriva per me
e per farmi ingelosire
quella notte lungo il mare
è venuta con te.
Ora tu vieni a chiedere a me
tua moglie dov'è.
Dovevi immaginarti
che un giorno o l'altro
sarebbe andata via da te.
L'hai sposata sapendo che lei,
sapendo che lei
moriva per me
coi tuoi soldi
hai comprato il suo corpo
non certo il suo cuor.
Lei mi amava, mi odiava,
mi amava, mi odiava,
era contro di me, io non ero
ancora il suo ragazzo
e già soffriva per me
e per farmi ingelosire
quella notte lungo il mare
è venuta con te.
Un giorno io vidi lei
entrar nella mia stanza
mi guardava,
silenziosa,
aspettava un sì da me.
Dal letto io mi alzai
e tutta la guardai
sembrava un angelo.
Mi stringeva sul suo corpo,
mi donava la sua bocca,
mi diceva sono tua
ma di pietra io restai.
Io la amavo, la odiavo,
la amavo, la odiavo,
ero contro di lei,
se non ero stato il suo ragazzo
era colpa di lei.
E uno schiaffo all'improvviso
le mollai sul suo bel viso
rimandandola da te.
A letto ritornai
piangendo la sognai
sembrava un angelo.
Mi stringeva sul suo corpo
mi donava la sua bocca
mi diceva sono tua
e nel sogno la baciai.

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