02 dicembre 2010

Benvenuti al Sud


Grande successo per un'originalissima commedia italiana! Bello, eh? Sono soddisfazioni!

Peccato che non sia vero.
Sì, "Benvenuti al Sud" sta resistendo nella top-ten dei film più visti da ben nove settimane, ma per quanto sia fortissimo il divario tra Nord e Sud nel nostro Paese, l'idea di raccontarlo in modo scherzoso non è nostra.

Ricordate il 2008? Si parlò molto della commedia francese di Dany Boon, da noi proposta con il titolo "Giù al Nord".

"Benvenuti al Sud" è la copia esatta di quel film.
Nessun furto illegale di idee, sia ben chiaro, tra gli sceneggiatori e i produttori di "Benvenuti al Sud" c'è proprio Dany Boon!

A parte qualche lievissima sfumatura, i due film contengono le medesime scene. Anche quelle che potevamo sentire molto nostre...sono francesi!

Se avete visto "Benvenuti al Sud", andate a recuperare "Giù al Nord", e vedrete se non ho ragione. Sono due film fotocopia.

Magari, per essere generosa, potrei dire che la nostra è una fotocopia dai colori più vivaci. Bisio e Siani sono stati molto bravi. Si percepisce molto di più, rispetto al film francese, l'amore crescente per un luogo all'inizio disprezzato a suon di pregiudizi.
O forse sono solo io che, da italiana, mi sono sentita più coinvolta.
Condivisibile la morale di questo film: basta con i luoghi comuni, impariamo a conoscerci!

Un altro motivo per preferire "Benvenuti al Sud" a "Giù al Nord" è il doppiaggio. Per il film francese hanno dovuto inventare un dialetto terrificante!

4 COMMENTI:

  1. Neppure io capisco come "Benvenuti al Sud" continui a riempire le sale: indipendentemente dall'essere una copia di "Giù al nord", ho trovato poco credibile che sia bastata una notte, appena una cena, per far cambiare opinione a una persona che sembrava così fissato che le sue idee sul sud (da ricordare che è partito con la giacca antiproiettile e il giorno dopo si sente già a casa sua, mah!). Come idea sulle differenze tra Nord e Sud ho preferito "Io speriamo che me la cavo", molto più veritiero: il maestro ha impiegato non ricordo quanto tempo -non certo una notte- per amare Napoli con i suoi pregi ma soprattutto i suoi difetti!

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  2. Hai ragione "Io speriamo che me la cavo" è un film d'argomento simile e molto più realistico e intenso.

    I tempi così affrettati, sono dovuti un po' dal genere, in un film commedia/comico devi tenere un ritmo serrato, ma anche da una situazione diametralmente opposta tra i personaggi interpretati da Bisio e Villaggio.
    Bisio chiacchierando con i suoi colleghi scopre di essere finito in un posto più tranquillo e civile di quello che immaginava, viene accolto e si calma. Di cosa può lamentarsi?
    Villaggio, invece, non riceve nessuna accoglienza, anzi, più dialoga con gli abitanti più scopre una realtà deprimente, non fanno altro che dargli del fesso perché da Nord è finito al Sud. Tutto e tutti tendono ad allontanarlo dal Sud, è ovvio che ci vorrà più tempo per adattarsi. Tanti altri al suo posto sarebbero scappati.

    Insomma, a un Sud "turistico" ci si abitua in un niente! :)

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  3. Non solo ci si abitua in un niente ma "quando vieni al Sud piangi due volte, sia quando arrivi, sia quando te ne vai." :)

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  4. Ogni tanto il box-office ha bisogno di film del genere, anche se è proprio il dialetto dell'originale che mi ha fermato dal continuare a guardarlo, e per il quale storco ancora il naso sul film con Bisio.

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