04 maggio 2011

Habemus Papam


“Habemus Papam” è il film italiano più bello degli ultimi anni. Oltre che al Festival di Cannes, lo mandiamo agli Oscar?
Niente commediola spicciola, corna e tradimenti.
La fantasia di Nanni Moretti e degli sceneggiatori Francesco Piccolo e Federica Pontremoli ci porta a scoprire il segretissimo Conclave.

I Cardinali sono riuniti nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice. Dopo svariati tentativi, giungono a una decisione.
La fumata bianca segnala l'esito positivo: Habemus Papam!
Sono tutti pronti a far festa, tranne il Papa prescelto.

Il Papa (del film) accetta e scappa per il medesimo motivo: la paura.

L’umanità di sua Santità, interpretato magistralmente dall’attore francese Michel Piccoli, intenerisce, e ci permette di percepire ancora di più gli obblighi, le pressioni e il peso dell'essere il Capo della Chiesa.

Noi che abbiamo visto Papa Giovanni Paolo II andare avanti fino all'ultimo, nonostante le sue sofferenze, ci sentiremmo irritati e sconcertati dall'abdicazione di un Papa. Però in passato è accaduto: San Clemente I, San Ponziano, Benedetto IX, San Celestino V, Gregorio XII. L'abdicazione non ha nemmeno precluso loro l'opportunità di diventare Santi!

Quindi, in questo film non c’è nulla di blasfemo o offensivo.
Realistico, psicologico, con dei tocchi d'ironia. Consigliato!

2 COMMENTI:

  1. mi sono chiesto anch'io se Habemuspapam potrebbe piacere ai giurati dell'Academy...
    Hard to say. Sono scelte difficili e negli ultimi anni le abbiamo sbagliate quasi sempre (ad esempio, LA PRIMA COSA BELLA è stata una scelta suicida). FORSE questo film, con il fascino del rosso porpora e delle uniformi degli Svizzeri, potrebbe colpire il bersaglio.
    Però mi chiedo: a Hollywood hanno mai visto il Gabbiano? il tema pirandelliano del TEATRO NEL TEATRO lo capiranno?

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  2. Concordo assolutamente su "La prima cosa bella".
    Quindi, suicidio per suicidio, tenterei con Moretti.
    Il metateatro non è un meccanismo narrativo così semplice. Sfugge a molti di ogni età e nazionalità.
    Se guardiamo con occhio pirandelliano "Habemus Papam", il Papa prescelto sembra molto più saggio: sceglie la sua persona piuttosto che il peso di una maschera.

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