05 settembre 2012

L'arrivo di Wang

Sembrava una giornata come le altre per Gaia (Francesca Cuttica), invece riceve una generosa e inaspettata offerta di lavoro.
Accetta ben volentieri (di questi tempi!), ma presto avrà di che pentirsene.

Bendata viene trasportata in una specie di bunker segreto e costretta a tradurre al buio il dialogo di Curti (Ennio Fantastichini), colui l’ha convocata, con un certo Mr Wang, che Gaia non può assolutamente vedere.

La traduttrice fa i capricci, non le importa quale criminale possa esserci nella stanza, non le importa se potrà nuocere alla sua sicurezza (ma che razza di incosciente!) vuole poter fare il suo lavoro alla luce.

Curti è costretto ad acconsentire alla sua richiesta, appena viene accesa la luce… Gaia scopre che… ancora un attimo di suspense… Mr Wang è un alieno!

Parla cinese perché sapeva che era lingua più diffusa sulla Terra, ma è atterrato a Roma riscontrando non pochi problemi di comunicazione.

Lungo interrogatorio. Troppo. Annoia. Curti insiste con il fare sempre le medesime domande aumentando la sua collera, mentre l’alieno risponde sempre di essere venuto in pace.

Gaia, ragazza buona, crede all’alieno e fa il possibile per difenderlo dalla brutalità di Curti. (Pensa addirittura di andare a scomodare Amnesty International!!)

Vorrei svelarvi il finale, vorrei davvero. Vi dico solo che sono pienamente d’accordo con l’alieno quando dice a Gaia che è una *******.
Non pensate male, non è una parolaccia oscena, ma se ve la dico capite come va a finire il film!

Come ho già detto la parte dell’interrogatorio risulta debole, poteva essere scritta meglio. Peccato perché è il fulcro del film, da lì partono i sentimenti che scatenano l’azione e la sorpresa che caratterizzano l’ultima parte. Non è il miglior lavoro dei Manetti Bros, ma a dispetto del mio personale parere stanno raccogliendo diversi premi in Italia e all’estero.

Tra i film di fantascienza Made in Italy, è il primo dove uno dei protagonisti è totalmente digitale! Sono felice di questo esperimento. Però, avrei disegnato Mr Wang in modo diverso. Più umano, più dolce per far sentire lo spettatore facilmente in sintonia con Gaia. Mr Wang non mi fa tenerezza. Vuoi mettere con E.T.?! E non dimentichiamoci che E.T. è stato pensato e realizzato dall’italiano Carlo Rambaldi.

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