22 novembre 2014

Andiamo a quel paese

Valentino (Picone) ha una bella laurea, ma nemmeno mezzo lavoro.
Salvo (Ficarra) ha moglie e figlia, però è senza stipendio e non sa come tirare avanti la famiglia.

Una possibile soluzione arriva dalla moglie di Salvo, compaesana e amica dall'infanzia di Valentino: tornare al paese. Ovvero, tornare a vivere con i genitori.

Proprio Salvo, che mal sopporta la suocera, si fa venire l'idea di accogliere in casa anche altri anziani zii per vivere decentemente sommando le loro pensioni.
Il risultano è una specie di ospizio illegale a conduzione familiare.

Dopo un anno, la sciagura sembra abbattersi sulla casa: degli anziani ne resta solo una.
Salvo fa incubi terribili la notte, preoccupato di perdere anche quest'ultima risorsa su cui campano in cinque...anzi, in sei! La moglie gli comunica di aspettare un bambino!
Ed ecco che Salvo ha un'altra brillante idea: Valentino deve sposare la superstite, zia Lucia.

Quando nel paesino si diffonderà la notizia delle nozze, ne succederanno delle belle!
Cambieranno persino i giochi della bambine:  "Ken ha lasciato Barbie e si è messo con la Befana perché è anziana e c'ha la pensione!"

Ficarra e Picone sono una coppia fortissima. 
Rispetto ai loro film precedenti, "Andiamo a quel paese" ha una trama più semplice e lineare, ma non mancheranno i colpi di scena e che dire... il tema trattato e di strettissima attualità!
Questa divertente commedia urla il disperato bisogno di uno stipendio fisso, che sembra essere scomparso nel nulla, d'un tratto è diventato un sogno impossibile, lasciando le future generazioni senza alternative al "tirare a campare" con i più improbabili espedienti o piccoli lavori.

Il problema c'è, esiste, ma la politica è morta, o fa finta di esserlo davanti alle richieste della gente. Questo sembrano suggerirci sul finale Ficarra e Picone.


0 COMMENTI:

Posta un commento

 
Back to top!