06 ottobre 2015

Youth - La giovinezza

Incontriamo Fred (Michael Caine) e Mick (Harvey Keitel) in un centro benessere di lusso, immerso nella pace delle verdi Alpi.
Sono due simpatici ottantenni, amici da una vita, consuoceri.
Fred si è ritirato dalle scene da diversi anni, non ritornerebbe a dirigere un'orchestra nemmeno se lo chiedesse la regina Elisabetta in persona!
Mick, al contrario, è in piena attività. Spera di scrivere un film capolavoro che sia il suo "testamento artistico".

I due osservano con curiosità gli altri ospiti, fanno le cure, passeggiano nella natura, ripensano ai bei tempi... tutto normale, o quasi.

Il fascino di questo film è nella bravura degli attori, ma soprattutto nell'estetica di Paolo Sorrentino.
Il regista si distingue per la cura, l'eleganza e l'ironia che c'è in ogni singola immagine dei suoi film.

A questo punto viene da chiedersi: ma perché "La giovinezza"? Dov'è questa giovinezza?

C'è un momento in cui Fred ammette di non ricordare la sua infanzia. Teme che sarà così anche per sua figlia. Lei non ricorderà più nitidamente la sua giovinezza e non ricorderà nemmeno tutte le cose, dai piccoli ai grandi gesti, che suo padre ha fatto per lei.
I regali, le passeggiate, le gite fatte per poterle lasciare un bel ricordo, potrebbero essere state inutili, tempo sprecato.

Mentre Fred si preoccupa di non aver fatto abbastanza per i suoi cari, Mick sembra curarsi poco dei sentimenti, sicuro di aver lasciato un'impronta indelebile con i suoi film. Quando questa sua certezza crollerà miseramente...

La giovinezza è il periodo in cui costruire il proprio futuro. Tutti sognano di potersi guardare indietro e vedere momenti felici, una carriera invidiabile. Dei fallimenti durante il percorso sono normali, ma può essere intollerabile vedere con lucidità il fallimento di una vita intera.

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